BENVENUTI AL PALAZZO D'ARTE FILANGIERI
UN PRINCIPE DI MUSEOL’intento è esporre «… quei lavori che rappresentano i ricordi del nostro antico lustro, e sono più importanti per l’istoria della nostra arte … »
G. Filangieri
ORARI MUSEO
Tutti i giorni dalle ore 09:30 alle 19:00
(ultimo ingresso alle 18:30)
CURIOSITÀ E NOTIZIE
Gaetano Filangieri e Benjamin Franklin
La corrispondenza tra Gaetano Filangieri e Benjamin Franklin inizia grazie all’intercessione di Luigi Pio, segretario di Legazione a Parigi per il Regno delle Due Sicilie e amico di Filangieri. Fu lui a suggerire ai due uno scambio di opere che portò alla nascita di una vera amicizia.
Come nacque il Filangieri
Il Museo Civico Gaetano Filangieri fu fondato nel 1882 da Gaetano Filangieri Principe di Satriano, figlio del generale Carlo e nipote dell’omonimo filosofo autore de La Scienza della Legislazione. Una parentela che va tenuta presente: difatti, sia il padre sia il...
Sala Carlo Filangieri
Carlo Filangieri era un illustre militare, tra i più in vista del Regno Napoletano: fu insignito dell’onorevole titolo di Cavaliere dell’Ordine di San Gennaro, mostrando uno strettissimo legame con la Deputazione che da secoli amministra e conserva il Tesoro di San Gennaro.
Suo figlio, il principe Gaetano Filangieri, pensò bene di dedicare proprio alla figura del padre la prima sala del Museo che venne organizzata con l’obiettivo di trovare una sintonia tra il profilo del quattrocentesco Palazzo Como e la migliore visione di prodotti del raffinato artigianato artistico del territorio napoletano, oltre a armi e dipinti.
La Sala Carlo Filangieri è divisa in tre campate, grazie alle grandi volte a vela realizzate in mosaico a fondo oro affidate alla Fabbrica Salviati di Venezia. Un ambiente dalle molteplici funzionalità narrative: dall’architettura del Rinascimento a quella rinnovatrice del Novecento, per poi passare alle sculture, alle armi e alle ceramiche che raccontano culture lontane come quelle Orientali.
Il punto focale dell’ambiente è la nicchia in cui è collocato il busto di Carlo Filangieri, realizzato dallo scultore Tito Angelini.
La sala Carlo Filangieri ospita una serie unica di armi e armature sette-ottocentesche provenienti da Cina, Giappone e Turchia, collezionate da Carlo Filangieri, che ricoprì la carica di ministro della guerra durante il regno di Francesco II di Borbone.
Sala Agata
La sala superiore del museo è dedicata alla madre del principe Filangieri, Agata Moncada di Paternò.
Sala Agata
Strutturata secondo i criteri d’innovazione industriale, introdotti sul finire del XIX secolo, l’ambiente si caratterizza per la particolare pavimentazione a maiolica, sul cui fondo si ripete la cifra e l’arme dei Filangieri.
Per la realizzazione del pavimento, il principe incaricò il Museo Artistico Industriale di Napoli, affidando la direzione artistica a Filippo Palizzi e la direzione tecnica a Giovanni Tesorone.
L’illuminazione diffusa dello spazio è fornita dal fantastico lucernario in ferro e vetro commissionato alla Società di costruzioni metalliche Cottrau.
La galleria contiene opere pittoriche, dal XVI al XIX secolo, di grandi artisti italiani e stranieri, tra cui si annoverano: Heckart, Fuger, Luca Giordano, Solimena, Andrea Vaccaro e Jusepe de Ribera.
Una scala in legno permette l’accesso al passaggio pensile, uno spazio che amplia la superficie espositiva e che consente poi di raggiungere la biblioteca.
In questo secondo livello le vetrine contengono una raffinata collezione di porcellane e biscuit di diversa provenienza, da Meissen alla Real Fabbrica di Capodimonte.
Il caratteristico pavimento maiolicato con l’emblema della famiglia Filangieri.
La Biblioteca
Lo studio del principe
La biblioteca offre ai visitatori un punto di contatto diretto con l’eredità intellettuale dei Filangieri.
Dotata di circa ottomila volumi, i suoi spazi sono impreziositi da cimeli di famiglia e busti finemente scolpiti, opera degli artisti Tito Angelini e Nicola Renda.
Queste sculture raffigurano alcuni membri illustri della famiglia Filangieri, e aggiungono, insieme al legno noce del mobilio e alle decorazioni in maiolica, un tocco di raffinata eleganza all’ultimo ambiente visitabile del museo.
Nella collezione spiccano i testi di: Eugène Viollet Le Duc, Claude Sauvageot, Albert Jacquemart, Giuseppe Corona, G. Campori, A. Venturi, G. Morelli, G.B. Cavalcaselle e G. Milanesi.